Mercoledi, 24 aprile 2024 - ORE:02:59

2° Giornata Serie A: la Juve tenta l’allungo, inseguono Lazio e Napoli

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La Serie A, giunta al 2° appuntamento, inizia già ad acquistare una consistenza diversa rispetto alla scorsa settimana. Mentre la Juventus continua ad essere uno schiacciassassi e la Lazio si dimostra ancora più Klose-dipendente, si risolleva il Milan al Dall’Ara grazie a Pazzini e cade in casa l’Inter, con Stramaccioni che subisce una lezione dal mentore Zeman. Vediamo insieme tutte le partite partendo dagli anticipi del Sabato.

TORINO-PESCARA: Altra sconfitta per il Pescara, che dopo lo 0-3 casalingo contro l’Inter perde ancora 3-0 contro un grande Torino guidato da Bianchi e Sgrigna. È proprio il primo a procurarsi e sbagliare il rigore al 28′, che porta all’espulsione di Terlizzi.  Ma il Pescara non scende mai in campo all’Olimpico di Torino e subisce un parziale pesante di 3 gol, segnati da Sgrigna (34′), il neo-acquisto Brighi (58′) e Bianchi (61′). Servirà molta più organizzazione e impegno alla compagine guidata da Stroppa per riuscire a tagliare il traguardo salvezza.

BOLOGNA-MILAN: Grande prestazione per il Milan, che vince 2-1 e che schiera al momento del calcio d’inizio ben 10 italiani, tra cui giovani come De Sciglio ed El Sharawy. Unica pecca per la squadra milanese è l’1-0, che viene realizzato da Pazzini in seguito ad un rigore inesistente (18′). Il Bologna però non ci sta e reagisce con Diamanti, che pareggia ancora su rigore (questa volta sacrosanto) al minuto 41. Ma il Milan nel secondo tempo ha un Pazzo in più: prima la mette dentro dopo un errore in presa di Agliardi su una palla alta (77′), poi tocca di esterno un tiro di Nocerino destinato sul fondo (80′). Il Bologna non esce comunque ridimensionato da questa sfida, che la punisce nel punteggio più di quanto meriti e abbia fatto vedere in campo.

UDINESE-JUVENTUS: Partita in mezzo alla bufera delle polemiche quella giocata a Udine (finita 1-4), dovute all’espulsione di Brkic dopo soli 12 minuti per fallo su Giovinco (e conseguente rigore di Vidal). Dopo il rigore la partita viene dominata dalla Juventus, che comanda il gioco con il centrocampo (Marchisio-Pirlo-Vidal), capaci di lanciare in profondità per le punte oltre la linea difensiva. Gran gol per Vucinic (46′ p.t.) e per Giovinco (53′ e 71′), autore di una partita prestigiosa. Sul finale gol di Lazzari (78′), che sfrutta l’errore della difesa juventina. Che sia la formica atomica il top player cercato da Marotta?

INTER-ROMA: La partita di cartello di questa giornata è sicuramente quella che si gioca a Milano e che finisce con il risultato di 1-3. Partita che tradisce per occasioni da gol ma non per tensione, corsa e voglia di vincere. Subito in vantaggio la Roma con gol di Florenzi (15′), abile a sfruttare l’assist di Totti e mettere la palla sul secondo palo con un gran colpo di testa. Subito dopo c’è la reazione dell’Inter, che però non è abbastanza veemente da produrre il pareggio. Sul finire del primo tempo però l’Inter riesce a pareggiare, grazie ad un tiro di Cassano che viene toccato da Burdisso e si impenna passando alle spalle di Stekelemburg (47′). Nel secondo tempo in campo entra solo la Roma, che riesce a segnare con Osvaldo al 67′ (grande passaggio filtrante di Totti) e Marquinho praticamente dalla linea di fondo (81′) . A tempo scaduto arriva l’espulsione per Osavldo (somma di ammonizioni).Dopo la partita applausi per Zeman anche dai tifosi interisti.

LAZIO-PALERMO: La Lazio, dopo aver battuto il Mura durante la settimana, torna all’Olimpico e distrugge anche il Palermo con un secco 3-0. Mattatore della serata sicuramente Miroslav Klose, che segna una doppietta (39′ e 83′) e fa girare la squadra, offrendo sponde e cercando sempre la profondità. Petkovic crea una formazione con 5 centrocampisti e continui inserimenti, che portano anche al 2-0 firmato Candreva (56′). Niente da fare per il Palermo, che dopo la sconfitta in casa contro il Napoli esce con le ossa rotte anche da Roma. Conoscendo il presidente Zamparini, non deve essere stata una notte felice quella che ha passato Sannino.

NAPOLI-FIORENTINA: La partita, presentata come una delle più spettacolari della giornata, viene rovinata dal campo vergognoso di Napoli, trasformato in una distesa di fango marroncino da un fungo mangia-erba. Grande vittoria comunque per il Napoli, che batte 2-1 la nuova Fiorentina e si pone all’inseguimento della Juventus. I gol per i partenopei sono arrivati con Hamsik su cross di Insigne (e aiuto di Borja Valero, che devia la palla rendendola imparabile per Viviano) al minuto 10. Il raddoppio arriva al 20′ grazie alla rasoiata di Dzemaili in seguito ad un calcio d’angolo messo fuori dalla difesa viola. La Fiorentina arriva così al riposo con una partita che aveva dominato a centrocampo, senza però trovare la via del gol. Gol che arriva nel secondo tempo grazie al solito Jovetic (87′), che beffa De Sanctis con un tiro a giro sul secondo palo che rimbalza vicino alle mani del portiere e poi colpisce il palo, insaccandosi. La rete del montenegrino non permette però ai viola di recuperare la partita, che viene vinta con merito dagli uomini di Mazzarri.

SAMPDORIA-SIENA: Autentica sorpresa di questo campionato è la Sampdoria, che vince 2-1 e ora non si trova in cima alla classifica solo per colpa del punto di penalizzazione infertogli in seguito a Scommessopoli. I blucerchiati vengono trascinati alla vittoria dalla coppia d’acquisti Maxi Lopez-Maresca: il primo segna un gran gol sul finire del primo tempo (colpo di biliardo che si infila alle spalle di Pegolo), il secondo incanta in mezzo al campo e colpisce anche una traversa su punizione nella seconda frazione di gioco. Con il primo tempo conclusosi 1-0, il secondo si apre con il pareggio del Siena firmato Vergassola, abile a fare tap-in dopo l’errore dal dischetto di Calaiò. A sistemare la situazione è però Gastaldello (autore del fallo in occasione del rigore), che riesce a segnare con un colpo di testa a pallonetto (69′). A fine partita piove sul bagnato per il Siena, che si vede espellere Felipe per somma di ammonizioni, costringendolo a saltare l’Udinese nel prossimo turno.

CATANIA-GENOA: E’ un Genoa completamente cambiato rispetto all’anno scorso quello che esce sconfitto da Catania per 3-2. Cambiato perché, dopo essere andato in svantaggio, non si è mai arreso ed ha tentato fino all’ultimo secondo di acciuffare il pareggio. Ma i meriti vanno soprattutto al Catania, che dopo aver subito il gol di Kucka al 26′ (stupendo assist di Immobile), si è rialzato grazie ad un Bergessio finalmente sbocciato, che è riuscito prima a pareggiare e poi a portare in vantaggio la sua squadra (66′ e 68′). E’ qui che il Genoa si risveglia e pareggia con un tiro da fuori area di Jankovic, salvo poi cedere definitivamente a causa di una punizione del solito Lodi al minuto 85. Stupenda la parabola del centrocampista che si infila all’incrocio dei pali, senza che Frey possa farci nulla.

PARMA-CHIEVO: Partita non molto divertente quella giocata dalle due compagini, più impegnate a non scoprirsi che ad offendere. Il 2-0 per i padroni di casa è comunque meritato e giusto. I gol sono firmati da Belfodil su cross di Galloppa (32′) e da nuovo arrivato Rosi su assist superbo di Biabiany al minuto 86. Praticamente assente il Chievo, che sa di doversi giocare le chance di salvezza in casa (non certo in trasferta).

CAGLIARI-ATALANTA: L’unico pareggio di giornata è quello che si consuma in terra sarda, con il risultato di 1-1. Pareggio forse dovuto al clima della partita, giocata a porte chiuse nello nuovo stadio di Is Arenas (metà campo e metà cantiere, visto che deve essere ancora completato). Il protagonista assoluto è sicuramente Consigli, che neutralizza due rigori (su Larrivey al 21′ e su Conti al 28′) e poi deve uscire per una botta in testa nel secondo tempo, con il risultato sullo 0-1 dopo il gol in mischia di Denis al minuto 37′. Il secondo tempo è poi un arrembaggio alla porta atalantina, che si conclude con il gol allo scadere di Ekdal. Partita nel complesso noiosa e monotona, distrutta dal silenzio che aleggiava negli spalti. Cose che non si dovrebbero mai vedere sui campi di calcio.



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