Venerdi, 26 aprile 2024 - ORE:18:07

Champions League: iniziata la rincorsa tra luci e ombre

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Il ritorno della Juventus in Europa dopo 1016 giorni di astinenza dalla ribalta internazionale, spaventa lo Stamford Bridge. I bianconeri dello squalificato Antonio Conte rimontano il doppio svantaggio in casa dei Blues, maturato inaspettatamente, grazie alla doppietta del giovane talento Oscar.  I due gol che rompono l’equilibrio della gara, arrivano ravvicinati, intorno alla mezz’ora.

Due acuti folgoranti, che spezzerebbero le gambe a tante squadre e che metterebbero una seria ipoteca sulla partita. Ma contro questa Juve, plasmata a immagine e somiglianza del suo tecnico, e con uno spirito inossidabile, niente si può dar per certo.

L’icona simbolo di questa squadra che lotta, stringe i denti e non si arrende mai, anche quando il match sembra irrimediabilmente compromesso, è senza dubbio Arturo Vidal. Il “guerriero” si dimentica per un momento del dolore alla caviglia e con un sinistro chirurgico trafigge Chech. La partita è riaperta prima dell’intervallo e i bianconeri tornano a crederci.

Il secondo tempo si apre sotto i migliori auspici, ma è il Chelsea a rendersi maggiormente pericoloso con i tentativi di Ivanovic dalla distanza, (parata di Buffon) e Mata, che spedisce sull’esterno della rete un pallone che da solo l’illusione del 3 a 1.

Come molto spesso accade nel calcio, dal probabile “allungo” si passa al gol del pari. La Juve cresce col passare dei minuti. A 10′ dalla fine, Marchisio innesca Quagliarella, subentrato ad uno spento Giovinco. L’attaccante partenopeo scatta sul filo del fuorigioco, si trova tutto solo davanti alla porta e ha il tempo di piazzare il pallone sotto le gambe di Cech. (2-2)

I bianconeri rinvigoriti da questa rimonta, continuano ad attaccare e si procurano un’ottima occasione negli ultimi spiccioli di gara per portare a casa, addirittura, l’intera posta. Isla riceve da Vidal e trasmette per Quagliarella. L’autore del gol del pareggio mostra tutte le sue qualità tecniche. Stop e tiro in torsione col mancino. Capolavoro stilistico, ma la palla svernicia solo la parte alta della traversa e si perde sul fondo. Forse sarebbe stato troppo per il Chelsea perdere questa partita, così come si può dire per la Juventus dopo il primo terzo di gara.

Pareggio sostanzialmente giusto, dopo una partita intensa, giocata su ottimi livelli da entrambe le squadre.

Martedì era la volta del Milan. La squadra di Allegri, alla prima in Europa senza Ibrahimovic e Thiago Silva, viene bloccata sullo 0-0 in casa dall’Anderlecht. E stata la notte dei rimpianti a S.Siro. A 1000 km di distanza, mentre i rossoneri arrancavano contro un avversario non certo irresistibile, il Paris Saint Germain delle nuove stelle Ibra e Thiago affondavano, anche grazie ai loro gol, la Dinamo Kiev 4-1.

Ma il rammarico provato si estende a tutta la Serie A. Quattro dei cinque giocatori a segno al Parco dei Principi militavano nel nostro campionato negli scorsi anni. Il gol che accorciava le distanze per la squadra ucraina era firmato dall’ex genoano Veloso, seguito dalla rete del definitivo 4-1 per i francesi, realizzata da Pastore.

Stasera tocca all’Europa League, e alle nostre quattro squadre presenti in questa competizione, più che mai da onorare fino in fondo. Partite difficili sulla carta per Lazio, a Londra contro il Tottenham, e per l’Udinese, in casa contro l’ambizioso Anzhi di Eto’o. Impegni casalinghi anche per Inter, contro i russi del Rubin Kazan, e per il Napoli che affronterà al San Paolo la matricola Aik Solna.

Sabato torna il campionato: La Juventus sarà impegnata tra le mura amiche contro il Chievo, nell’anticipo della quarta giornata. Trasferta invece per il Milan a Udine, e ultimo banco di prova per Allegri. Il tecnico livornese rischia davvero l’esonero? Intanto godiamoci il week end di Serie A, il resto si vedrà.



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