Mercoledi, 24 aprile 2024 - ORE:02:20

Champions: Milan, Scampato pericolo a Londra

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Incubo dal risveglio dolce per il Milan. La squadra di Allegri, nettamente sconfitta nel ritorno degli ottavi, contro l’Arsenal a Londra esce dal magnifico manto dell’Emirates Stadium con una qualificazione più che mai sofferta.

Uno stop pesante per il i rossoneri, non solo in termini il punteggio (3-0 il finale), ma soprattutto perché nel confronto con i Gunners di Arsene Wenger hanno rischiato di dilapidare in meno di un’ora l’enorme patrimonio accumulato dopo la gara di andata a S. Siro, dove si erano imposti con un sonoro e schiacciante 4-0.

Il risultato del match disputato 2 settimane fa sembrava non dare scampo ai londinesi, che al contrario delle aspettative, ma non troppo, si dimostrano all’altezza degli avversari con un’immensa prova di carattere, confermando lo spirito formidabile e l’atteggiamento combattivo delle squadre inglesi che non lasciano mai niente d’intentato.

Dopo il primo tempo, il tabellone segna già 3-0 in favore dell’Arsenal, e per il Milan tornano i fantasmi spagnoli di La Coruna.

La partita è da cardiopalma per i circa 60.000 presenti, e vive momenti di straordinaria intensità calcistica; palpitazioni estreme per i tifosi milanisti che seguono gli sviluppi del match, nella trepidante e speranzosa attesa di un acuto degli avanti rossoneri, in grado di spezzare il crescente entusiasmo e l’incessante predominio inglese in campo e sugli spalti. I 5000 supporters arrivati dall’Italia sono costretti ad osservare, con il cuore in gola per lunghi tratti della gara, le frequenti folate dei Gunners alla ricerca di una rimonta disperata.

Pronti via e l’Arsenal imposta un ritmo assennato alla partita, che a più riprese mette in difficoltà la retroguardia rossonera, incapace fin dal principio, di prendere le contromisure alla veemente spregiudicatezza dei padroni di casa. L’atteggiamento offensivo degli inglesi costituisce di fatto il preludio al goal che arriva al 6’. Koscielny lasciato colpevolmente solo su situazione di calcio d’angolo, stacca indisturbato ed insacca da pochi passi.

Il vantaggio carica i londinesi ma non scuote il Milan. Van Persie è minaccioso per due volte ma Abbiati neutralizza, prima di piede poi con gran tuffo su una conclusione diretta sotto l’incrocio dei pali.

La partita non svolta per gli ospiti ed il tema tattico dell’incontro non muta. I gunners continuano a premere e a proporsi davanti con convinzione e più fame di successo. Al 26’ suona il secondo campanello d’allarme per il Milan. Il cross basso per Walcott viene intercettato da Thiago Silva ma il difensore brasiliano del Milan respinge male e corto, rimettendo palla al centro, sui piedi di Rosivsky che di destro non perdona. È 2-0 e sull’Emirates inizia ad aleggiare in maniera preoccupante lo spettro di La Coruna. La paura, a questo punto reale e concreta per i tifosi di fede rossonera, inizia ad assumere toni sempre più marcati e serpeggia pericolosamente anche tra i gli undici in campo.

La squadra milanese appare totalmente intimorita, quasi paralizzata dall’avvio di gara feroce degli inglesi. I tentativi del baluardo rossonero Ibrahimovic di tenere più alto il baricentro milanista e tentare qualche sortita offensiva sono poco efficaci. Lo svedese viene letteralmente ingabbiato dagli uomini di Wenger che mantengono alta la guardia in ogni situazione.

Il Milan sbanda ancora prima dell’intervallo, e l’Arsenal ,come sempre lesto e letale nei contropiedi, ne approfitta. Chamberlain scappa sulla destra e si inserisce in area con una prepotente percussione palla al piede. Su di lui interviene Mesbah con una chiusura che il direttore di gara, lo sloveno Skomina, ritiene fallosa. Il calcio di rigore assegnato ai londinesi viene trasformato con freddezza e precisione dall’olandese Van Persie che porta i suoi avanti di tre.

Al 46’ cala finalmente il sipario sulla prima frazione di gioco, per il sollievo, anche se solo temporaneo e ricco di malumori, di tutti i milanisti.

La ripresa è un’altra partita per i ragazzi di Mister Allegri, irriconoscibili nei primi 45’. Il Milan gioca con un piglio diverso, poco disinvolto ma che riesce a spaventare in diverse occasioni l’Arsenal. I rossoneri capiscono di poter osare maggiormente con il trascorrere dei minuti. Un goal spezzerebbe ogni residua speranza degli inglesi di compiere una rimonta senza precedenti. Il merito del Milan nel secondo tempo è proprio quello di avere un’interpretazione tattica diversa della partita rispetto a quanto fatto in precedenza, sebbene la porta rossonera corra il rischio di essere violata per la quarta volta intorno alla metà di frazione. Abbiati si supera e sfodera un doppio, prodigioso intervento, prima sul tiro di Gervihno, deviato quasi beffardamente da Mexes, e subito dopo su Van Persie che rinuncia alla facile soluzione con il piatto sinistro e grazia il portierone tentando lo scavetto. Si tratta di una parata decisiva, sigilla-risultato e qualificazione poichè ha l’effetto di tagliare il ritmo del motore incandescente, ad altissime frequenze dell’Arsenal.

Gli undici di Wenger, alla ricerca del goal che significherebbe “clamorosi” supplementari, si espongono però inevitabilmente alle ripartenze dei rossoneri e aprono voragini che le punte Robihno ed El Sharawi non sanno opportunamente sfruttare. Nel finale si divora il gol Nocerino.

Finisce così, 3-0. Non si completa il sogno assaporato dai tifosi dell’ Arsenal, si conclude la notte dei fantasmi per il Milan. I rossoneri accedono ai quarti di finale, ma come diceva il grande Lucio Dalla: “Poi Milan e Benfica, Milano che fatica..”



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