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Serie A 2014: il campionato ormai è deciso

serie A 2014

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Lo scudetto si tinge di bianconero nella Serie A 2014

Chi preannunciava una volata punto a punto per decretare la regina del campionato probabilmente rimarrà deluso.
Mancano undici giornate alla conclusione della serie A, ma ormai è inutile nascondere la realtà: la Juventus ha tre quarti di scudetto in tasca e può già cominciare a cucire il tricolore sulle nuove divise 2014/2015.
Una marcia inarrestabile quella dei bianconeri in campionato, un cammino senza ostacoli come non se ne vedevano da tempo.

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L’1-0 conquistato contro la Fiorentina incrementa ancor di più i numeri da record della squadra di Conte. 23 vittorie in 27 partite, 63 gol fatti e solo 19 subiti ma soprattutto il dato più spaventoso che dimostra l’importanza dello Juventus Stadium in questa scalata trionfale: 14 gare casalinghe e 14 successi portati a casa! Insomma, giù il cappello di fronte a una squadra destinata ad entrare negli annali del calcio italiano.
L’ultima vittima della furia dei bianconeri è stata la Fiorentina, che pur di misura è tornata a mani vuote da Torino nella prima delle tre sfide che vedranno di fronte le due squadre nei prossimi dieci giorni (13 e 20 febbraio derby italiano per gli ottavi di Europa League).
A decidere una gara non particolarmente entusiasmante ci ha pensato Asamoah, autore di uno splendido gol che ha tagliato in due la difesa dei viola.

viola
Il centrocampista ghanese è diventato da tempo insostituibile nello scacchiere di Conte, bravo a trasformarlo da buon giocatore a esterno sinistro di riferimento della serie A.
L’1-0 sulla Fiorentina va volare i bianconeri a 72 in classifica, che ora da quella vetta altissima vedono un abisso tra loro e tutte le inseguitrici (Roma in primis a -14).

Roma, addio scudetto. Il Napoli torna in corsa per il secondo posto

Al San Paolo la Roma vede svanire in modo ormai definitivo le speranze di riagguantare la Juventus. Ora, più che puntare su chi li precede, i calciatori di Garcia da qui in avanti dovranno guardarsi le spalle, visto che il Napoli, dopo averli battuti 1-0 nel posticipo di giornata, è lì a ringhiare a sole tre lunghezze di distanza.

napoli

Una partita che si avviava verso lo 0-0 ha trovato il suo risolutore in Josè Callejon, attaccante spagnolo arrivato dal Real Madrid che sta facendo le fortune del Napoli e del suo tecnico Benitez.
Il colpo di testa che si è insaccato nel “sette” della porta difesa dall’ex De Sanctis è il 15° gol stagionale per Callejon, al decimo centro in campionato. Davvero niente male per un giocatore affacciatosi per la prima volta nel nostro torneo.
I partenopei esultano perché consolidano il vantaggio Champions dalla Fiorentina (+10), ma soprattutto perché vedono dimezzato il ritardo dai giallorossi.
58 Roma, 55 Napoli: per il secondo posto (sinonimo di Champions diretta senza preliminari) la sfida si preannuncia avvincente fino alla fine.

Inter e Parma, siete da Europa

Erick Thohir questa volta può esultare; la sua presenza a San Siro, a differenza di altre occasioni, porta bene all’Inter, che supera 1-0 il Torino e riduce drasticamente lo svantaggio dalla Fiorentina e dal quarto posto (un solo punticino tra viola e nerazzurri).
Una buona Inter che comincia a vedere crescere Hernanes nei propri meccanismi di gioco, riesce a domare il Toro grazie al 12° gol in campionato di Rodrigo Palacio, sempre più bomber stagionale dei nerazzurri. Un colpo di testa strano (a metà tra cross e conclusione verso la porta), ma davvero di pregevole fattura quello dell’argentino, ben servito nell’occasione dal connazionale Cambiasso.
Basta questo a Mazzarri per superare il collega Ventura e per brindare a tre punti che sanno davvero di Europa.
Così come sanno di Europa i punti guadagnati dal Parma delle meraviglie di Donadoni, arrivato al 15° risultato utile consecutivo.
In quello definito da tutti come spareggio per l’Europa League contro il Verona, sono infatti gli emiliani a spuntarla per 2-0 grazie alle reti di Biabiany e di Schelotto in pieno recupero.
Con un Cassano che delizia il Tardini con giocate da campione (ora anche Prandelli dovrà prenderlo in considerazione per i Mondiali) e una difesa che non ha nulla da invidiare alle “grandi”, il Parma sale a 43 in classifica, a -1 dall’Inter e a -2 dalla Fiorentina.
Quattro mesi senza sconfitte non sono certo una casualità; questo Parma sta diventando grande e anche il Milan, pronto ad affrontarlo domenica prossima, non può certo rimanere tranquillo.

Lazio e Milan in caduta libera

stadio

Sembrano andare quasi di pari passo i percorsi di Lazio e Milan, in negativo però…
Partiamo dai biancocelesti, che contro l’Atalanta subiscono una battuta d’arresto pesantissima per la rincorsa Europa.
L’Olimpico è semi-vuoto; i tifosi non ci sono; i cartelli anti-Lotito sì (“O lui o noi”, “Oggi solo lui”).
Questo clima di protesta che i sostenitori laziali non sembrano proprio voler placare non aiuta di certo i giocatori in campo, che sembrano quasi bloccati e incapaci di creare occasioni.
Meriti comunque vanno dati all’Atalanta, che tiene benissimo il campo e va a trovare il gol vittoria con la zampata di Maxi Moralez. Colantuono può esultare, perché questi tre punti fanno salire i suoi a 34. Ancora un piccolo sforzo e per l’Atalanta sarà salvezza.
Lazio invece ferma all’ottavo posto a -2 dal Verona e -5 dal Parma.

Anche il Milan non se la passa di certo meglio della Lazio.
Il decimo posto dopo ventisette partite giocate e i 37 punti di distanza dalla vetta, sono dati che parlano da soli e che descrivono benissimo il deludente andamento del campionato dei rossoneri, attesi martedì dalla sfida di ritorno in Champions League contro l’Atletico Madrid.
Anche una formazione data in crisi come l’Udinese riesce a risorgere grazie ai rossoneri. Dopo averli eliminati dalla Coppa Italia, i bianconeri danno un’altra delusione alla squadra di Seedorf superandola 1-0 al Friuli. A segno, tanto per cambiare, è capitan Totò Di Natale che firma in un certo senso un gol storico. L’attaccante 36enne infatti, arriva a 184 gol in A ed entra tra i primi dieci cannonieri di tutti i tempi del nostro campionato.
Udinese a +10 dalla zona B; Milan a -8 dall’Europa.

Luna Park Sampdoria!

A Marassi ci si diverte, eccome. Sei gol ed emozioni assicurate.
Il pubblico prima piange, poi col passare del tempo si rianima ed esulta di fronte alla grande rimonta dei propri giocatori.
La Sampdoria di Sinisa Mihajlovic non fa certo annoiare e soprattutto dimostra di essere una squadra di grande carattere, capace di ribaltare una partita apparentemente già scritta.
A Genova, tra Samp e Livorno finisce 4-2 per i blucerchiati, anche se i toscani avevano veramente messo paura. Dopo soli 27′ gli amaranto erano già avanti 2-0 con la doppietta del giovane Mbaye.
Livorno però troppo ingenuo a pensare di aver chiuso la gara. Il secondo tempo infatti è tutto di marca Sampdoria. Krsticic, l’autogol di Ceccherini, un rinato Okaka e Gabbiadini si vanno a scrivere nel tabellino marcatori, lanciando la banda di Mihajlovic a 34 punti (salvezza vicina) e lasciando nel baratro quella di Di Carlo (Livorno terz’ultimo a 21).

Il Chievo va di rigore ed esce dalla zona rossa

Sono due calci di rigore gli alleati del Chievo. Gervasoni ne concede due alla squadra di Corini, Paloschi li realizza entrambi (il secondo al 93′ in pieno recupero) ed il Genoa insacca la sua decima sconfitta in campionato.
Il momentaneo pareggio siglato da Gilardino non è sufficiente ai rossoblù, che proprio al fotofinish vedono sfumare il pareggio. Poco male per la formazione di Gasperini, che con la salvezza già in tasca non deve fare troppi drammi per questa sconfitta.
Può esultare eccome invece il Chievo, che ottiene tre punti d’oro per la permanenza in A: 24 i punti degli scaligeri, attualmente fuori dalla zona B.

Nella zona B invece continua a rimanerci il Catania, che non va oltre l’1-1 contro il Cagliari.
Sardi in vantaggio dopo pochi minuti con Vecino, poi Bergessio salva i siciliani siglando il pareggio. Catania che preme e colpisce due legni; Cagliari che rimane in dieci ma resiste. Così il risultato non cambia più. Etnei penultimi e sardi con una certa tranquillità fuori dalla zona retrocessione.

Chiudiamo con il derby emiliano andato in scena al Dall’Ara tra Bologna e Sassuolo.
Un derby a reti bianche, con tanti sbadigli e fischi del pubblico al 90′.
Un pareggio che serve poco a entrambe le squadre. Il Bologna è a 23 ma con soli due punti di margine dalla retrocessione; il Sassuolo è ultimo a 18, ma per lo meno riesce a muovere la classifica dopo 7 k.o. di fila. Di Francesco, al ritorno in panchina dopo l’esonero di Malesani, proverà a ripartire da qui.



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